Reddito di Cittadinanza al vaglio del Garante
Per poter accedere al Reddito di Cittadinanza devono essere effettuati dei trattamenti su larga scala di dati personali dei richiedenti.
In alcuni casi i dati trattati riguardano i componenti di un nucleo familiare, compresi i minorenni.
Il Reddito di Cittadinanza è quindi al vaglio del Garante della Privacy.
Il Garante afferma che il meccanismo per riconoscere questo diritto ad un soggetto, comporta trattamenti di massa di dati personali.
Tali dati sono riferiti ai richiedenti e ai minori facenti parte del nucleo familiare.
Ad essi è riconosciuta la massima tutela, specialmente per i minori, in ragione della loro attinenza alla sfera più intima della persona.
Queste affermazioni sono state comunicate alla Commissione che sta valutando il decreto Legge.
Secondo il Garante sono presenti diverse criticità nell’attuazione di tale decreto.
Essa ”non può eludere le garanzie dei diritti e delle libertà sancite dalla disciplina di protezione dati, in danno proprio delle persone che tale beneficio intende invece tutelare”.
Pur trattandosi di motivi rilevanti ed interesse generale, il programma di attuazione deve essere adeguato ai principi del Regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati Personali.
Fonte: FEDERPRIVACY